I bravi ragazzi e l’illusione del cinismo

Una tendenza naturale

Ognuno di noi costruisce la propria vita quotidiana sulla base delle convinzioni che considera vere quando non assolute e che generano comportamenti conseguenti. Muoversi da quelle convinzioni è molto difficile almeno che non iniziamo a sentire un disagio. Chi pensa che il mondo sia un posto fatto solo di brave persone e che se si comporterà nel modo giusto otterrà i risultati sperati, spesso si scontra con il disincanto – soprattutto a una età adulta e nella quale più del buon lavoro contano altre capacità, tipo l’abilità negoziale o la creazione di valore economico più che morale. Chi invece si muove sempre guardingo e cinico, probabilmente riuscirà a scucire successi e denaro camminando sul cadavere degli amici, il che prima o poi si paga in termini di ansia e anche di abbandono nel momento del bisogno.

Il primo tipo, su cui oggi ci concentriamo, quando fa i conti con il dolore del disincanto, vede nel secondo, disilluso per natura, il vantaggio di non dover affrontare quella ferita. Ma è veramente la strada giusta?
Ha senso, per una persona con valori ed entusiasmo sforzarsi per diventare cinico e materialista?

L’illusione della polarità opposta

Nella mia esperienza la risposta è “no”. È no, se cerchiamo una soluzione autentica, ovvero che permetta di sviliuppare il nostro vero potenziale e, sostenibile, ossia di lungo termine perche nelle notre corde.

Nel modello Compresence© Coaching lavoriamo su questa tendenza ad affidarsi alla polarità opposta come soluzione. Il cliente arriva sempre con un “movimento” tra adattamento A e ribellione B, o viceversa. In questo movimento emerge la tendenza di base, che per semplicità può riassumersi con un archetipo Junghiano (ma che in sessione può emergere con qualunque forma: abbiamo casi in cui Coco Chanel o Dare Devil diventavano archetipici…).

In ogni caso, la nostra prospettiva evolutiva, mira a trascendere questa polarità, poichè di fatto, muoversi tra A e B significa rimanere fermi nel proprio processo.

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L’evoluzione è in C, che è un punto al di sopra di entrambi …passando per l’ombra -C.
(Curiosità? Per approfondimenti puoi scaricare qui la presentazione Compresence Coaching)

Dal compitino alla passione

Se ci basiamo sulla prospettiva appresa da Jung, la soluzione anti-intuitiva è che questo tipo di persona – con una energia archetipica dell’Innocente – evolve non tanto abbandonando la sua base etica, ma integrando il suo innato entusiasmo.

La passione è allora la chiave che lo porta al successo.

Rispetto all’archetipo dell’orfano può permettersi il lusso di non guardare direttamente ai soldi ma alla propria missione della vita. Si incaricherà la vita o, per chi crede, la Vita con la “v” maiuscola come sinonimo di Dio, Assoluto, Campo… a fornire il necessario e di più.
(Per questo tipo di persone c’è The Secret e, detto fra di noi, per questo tipo di persone soltanto funziona).

Uscire dall’idea di brava persona, significa anche perdere l’illusione del premio al buon lavoro. Di nuovo, non si tratta di diventare scaltri e politici, ma di comprendere come ciò che ci appassiona può arricchire e avvantaggiare l’altro.

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