Oltre il senso di colpa: inizia il viaggio…

Il senso di colpa fa in modo che nessuno si allontani dal sistema.
…con un carico di vergogna, paura di abbandono, accuse di egoismo.

Gira che ti rigira…

..finisci sempre nelle stesse dinamiche?
Inizi progetti e non li finisci mai?
Credi che avendo cambiato partner le cose andranno meglio e poi ti ritrovi nelle stesse identiche discussioni?

Rendersi conto di fare tanto e ritrovarsi sempre allo stesso punto può essere demoralizzante. È molto comune e una soluzione c’è, ma è un processo e non una ricetta facile.

Dove nasce il problema

Quello che fa la maggior parte di noi è cercare una soluzione comportandosi nella maniera completamente opposta, senza rendersi conto che questo vuol dire rimanere nella stessa linea ovvero la polarità adattamento – ribellione. Il semplice rifutarsi di fare ciò che ci viene richiesto o bloccare una reazione impulsiva può essere utile a livello sociale, ma alla lunga non ci farà sentire meglio. Questa ribellione, in qualunque direazione vada (se stessi o l’altro) continua a essere “in funzione di”, ma non una scelta autentica.

Il segreto sta proprio nel trovare quella terza via più autentica che ci faccia vivere in modo più aderente al nostro vero Essere o, con altra terminologia, più vicina al nostro Centro.

Ad esempio, se hai la tendenza ad arabbiarti e “sguanare la spada” anche per piccole ingiustizie – che so alla cassa del supermercato – non è tanto reprimendoti che uscirai da questa dinamica, ma – trai tanti possibili casi – indirizzando la tua energia su cose davvero importanti per te.

Ti dichiari innocente o colpevole?

È una colpa lasciare un partner che non si ama più? E andare in vacanza lasciando la mamma malata con una badante sapendo che si sente sempre sola? E andare alla cena del tuo anniversario mentre i colleghi hanno una riunione importante fino a notte fonda? La risposta non è banale e varia di caso in caso.

Il senso di colpa è il sentimento sistemico per antonomasia. È anche la chiave del primo degli archetipi junghiani: l’innocente. Non è un caso. Il senso di colpa veglia che nessuno si allontani dal sistema, attraverso un carico di vergogna, paura di abbandono, esclusione e accuse di egoismo.

In realtà, se c’è un conflitto di questo genere, vuol dire che la autorealizzazione richiede di fare un movimento verso un altro sistema. Il tema è quindi un conflitto di lealtà, e non c’entra poi tanto l’egoismo, semmai essere auto-centrati: diventare ciò che si è significa uscire dalla propria casa, fare qualcosa di differente e prendere il proprio ruolo adulto attraverso le proprie esperienze.

Questo conflitto tra voglia di esprimersi e richiesta del sistema non migliora attraverso la ribellione e il rifiuto a fare ciò che il sistema vuole, ma si risolve attraverso la scoperta di ciò che ci appassiona e cercando di creare con quello la nostra solidità senza per questo smettere di affidarsi all’aiuto degli altri.

La soluzione

Saper vedere e sostenere il senso di colpa è chiave per realizzarsi. L’importante è saper distinguere la ribellione dalla autoaffermazione.

Iniziamo con “La vita inizia oltre il senso di colpa” il percorso in 12 tappe nel quale, attraverso le metafore degli archetipi, vedremo le dinamiche che ci tengono bloccati. Chi vorrà potrà vivere e sperimentare nuove soluzioni ai laboratori che terremo a Napoli ogni mese (clicca qui per info).

Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023, nel laboratorio, attraverso una serie di esperienze di gruppo basate sul metodo delle costellazioni sistemiche strutturate (giorno 1) e su un lavoro mirato sul tuo tema personale con l’aiuto degli altri partecipanti (giorno 2), potrai vivere in maniera esperienzale e corporea le tua dinamiche e lavorare insieme per trascenderle.

 

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