Sorprendersi a trovare soluzioni nuove

Da dove proviene la creatività?

In un contesto in cui l’intelligenza artificiale può essere utilizzata per analizzare dati storici e casi di successo, le migliori pratiche e i pattern vincenti sono accessibili a tutte le organizzazioni. Svariati modelli di ledership e gestione agile, leggera e flessibile, sono stati stadardizzati e tutte le società di consulenza possono aiutarti a implementarli. Ma sono schemi che provengono dagli insegnamenti del passato. A.I. può riprodurre un Rembrandt, ma non taglierà mai la tela come fece Fontana, né sfogherà le sue emozioni (…) alla Pollock.

Per creare un futuro innovativo e creativo è di fondamentale importanza lasciare che nuove idee possano emergere, e questo avviene solo dall’incontro di talenti individuali in una relazione autentica e creativa. Per questo è necessario imparare a rivalutare doti molto umane, quelle apparentemente negative, come la fallibilità e l’imperfezione, ma anche quelle positive considerate inutilizzabili dal business, come l’intuizione.

Pensiero laterale e cultura dell’errore.

Dopo tanto parlare di thinking out of the box, spesso l’errore è visto come un problema, qualcosa da evitare ad ogni costo. Nei corsi manageriali ripetiamo frasi della saggezza orientale come «a volte hai successo, a volte impari», o un classico di Edison come “non ho falllito 100 volte prima di inventare la lampadina, ho trovato 100 modi in cui non si fa”.

Mettere in pratica questa teoria richiede un approccio personale ed una colutra organizzativa in cui gli errori vengano visti come opportunità di esplorazione in vista dell’apprendimento continuo, una leadership distribuita in cui le decisioni vengono prese in modo collaborativo, un orientamento non ai processi, ma al cliente, la cui soddisfazione rapprensenti l’unico riferimento per ogni attività svolta. Quando a prevalere sono i processi, e il relativo controllo, come in una catena di montaggio possiamo solo aspettarci le soluzioni di sempre, realizzate più o meno bene.

Un paio di esempi.

Le grandi imprese lo sanno già: ci sono situazioni in cui l’errore può rivelarsi una fonte di soluzioni innovative, in grado di generare nuove proposte e spingere alla scoperta di strade mai percorse prima. Questo è il caso dell’accento di Forrest Gump e dei post-it della 3M.

Tom Hanks, l’attore che ha interpretato Forrest Gump nel celebre film del 1994, ha raccontato in diverse interviste come sia stato influenzato dall’accento del ragazzino che ha interpretato il ruolo di Forrest da bambino. Hanks ha infatti deciso di adottare quell’accento anche nei dialoghi degli adulti, dando vita ad una delle performance più iconiche della storia del cinema. Quell’errore, la differenza di accento tra il bambino e l’adulto, ha portato ad una decisione creativa che ha reso ancora più memorabile il personaggio di Forrest Gump. Questo ha anche richiesto al protagonista un approccio completamente ego-less e collaborativo in cui il risultato finale è più importante della posizione di star del film.

Un altro classico esempio di come l’errore possa rivelarsi una fonte di soluzioni creative è quello dei post-it della 3M. Gli adesivi erano infatti stati sviluppati per cercare di creare una colla forte e permanente, ma il risultato finale non era quello sperato: la colla ottenuta si attaccava male alle superfici. Tuttavia, invece di considerare l’errore un fallimento, gli inventori hanno deciso di cogliere l’opportunità, utilizzando l’adesivo per creare dei foglietti che potessero aderire ma poi essere rimossi facilmente. I post-it sono diventati un successo mondiale e un veicolo di fama per 3M.

Per non parlare di casi, come quello dell’industria pesante Favi, in cui la fiducia e l’orientamento alla persona sono di per sé distintivi. Un giorno, il responsabile di una produzione per Volkswagen, notando un pezzo difettato, nonostante fosse l’unico, decide di guidare ore per andare a parlare immediatamente e faccia a faccia con la sua controparte nell’azienda automobilistica. Il problema si risolse facilmente, ma la relazione tra fornitore e cliente ne uscì rafforzata: il responsabile vendite era esterrefatto della facilità e della serenità con cui quel possibile incidente era stato risolto senza costose e logoranti procedure né conflitti. Parlando di questo nel suo bestseller “Reinventare le organizzazioni”, Frederic Laloux nota come la paura sia un grande inibitore della creatività, mentre un clima di fiducia e collaborazione facilita la soluzione ai problemi quotidiani e lascia emergere autentiche innovazioni.


La fiducia come competenza.

Il lavoro per obiettivi si è evoluto nel tempo, passando da un approccio tradizionale incentrato sull’esecuzione di compiti assegnati, a metodologie più flessibili come “agile”  e “holacracy”, che incentivano la collaborazione e l’emergere dell’innovazione.

In questo contesto, è importante comprendere che le soluzioni devono essere basate sul futuro emergente, capaci di prevedere e adattarsi ai cambiamenti del mercato e alle esigenze dei clienti, anticipando le loro aspettative. È questo che garantisce un vantaggio competitivo alle organizzazioni.

Il lavoro per obiettivi deve quindi favorire l’emersione di tali soluzioni, attraverso un approccio che consenta di sperimentare e testare le idee, di collaborare e condividere le conoscenze, di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del contesto e di coinvolgere attivamente tutte le parti interessate.

La competenza fondamentale dei leader è quella di creare un ambiente ed un clima organizzativo in cui la fiducia genera relazioni autenticamente orientate al risultato e quindi generative.


Come essere più brillanti di AI.

In sintesi, il lavoro per obiettivi in un contesto moderno deve essere incentrato sull’emergere di soluzioni basate sul futuro, attraverso una combinazione di creatività, collaborazione e adattabilità, che consenta di anticipare le esigenze del mercato e garantire un vantaggio competitivo alle organizzazioni.

Se le imprese seguono ciecamente i consigli dell’intelligenza artificiale, rischiano di perdere l’umanità e la creatività che sono essenziali per lo sviluppo di soluzioni innovative. Al contrario, le imprese che costruiscono organizzazioni basate sull’apertura al rischio e sulla flessibilità dei ruoli saranno in grado di sperimentare e innovare in modo più efficace, incorporando al contempo le capacità dell’intelligenza artificiale per supportare e migliorare il processo di innovazione. Potrà essere questa una importante area di distinzione in cui le imprese che mettono le persone in primo piano, sia clienti sia impiegati, potranno emergere dal mare magnum dell’omologazione industriale.